Perchè aprire un blog quando tutti stanno ore e ore sui social e, a quanto dicono gli esperti in statistiche, pare che ci sia così tanta pigrizia mentale che porta a preferire i contenuti video rispetto a quelli scritti? Perchè non è così o, per lo meno, non lo è certo per tutti visto che i blog sono vivi e vegeti e godono di ottima salute.
I blog sono la nuova frontiera per l’informazione e l’approfondimento su infiniti argomenti, dal fai da te alla politica. Cosa fai quando hai bisogno di informazioni? Fai una ricerca su Google non vai certo su Instagram, Facebook o Tiktok. Qualsiasi motore di ricerca risponde alle tue domande rimandandoti ad articoli di blog dove potrai studiare, trovare punti di vista personali in grado di farti riflettere e articoli correlati ottimi per sviluppare ulteriormente l’argomento.
Aprire un blog è un ottima strategia di marketing nel caso tu abbia un sito aziendale. Presentare i tuoi prodotti o i tuoi servizi attraverso articoli esplicativi, renderanno te, il tuo sito e la tua azienda molto più autorevole. I potenziali clienti saranno più propensi a dare fiducia a chi, grazie agli articoli del blog, darà maggiori informazioni o darà idee su come utilizzare il prodotto. Facciamo un esempio: un negozio online di prodotti alimentari avrà maggiori possibilità di vendita se abbinerà al sito un blog di ricette dove, tra gli ingredienti, saranno presenti i suoi prodotti.
Aprire un blog personale può davvero allargare gli orizzonti; ti fa uscire dagli schemi abituali e apprendi nuove abilità. Condividendo le tue idee, le tue passioni e creando contenuti di valore, potrai essere di ispirazione per molte persone. Nel tempo, se lavorerai bene, ti potrà permettere anche di guadagnare, ma attenzione: nel tempo, non dopo un mese. Guardati da chi vende corsi o ebook dove promettono che da una settimana dall’apertura del blog, comincerai a monetizzare e potrai finalmente licenziarti dal lavoro e aprire partita IVA. Aprire un blog significa impegnarsi, studiare e mantenersi costantemente aggiornati perchè le cose sul web cambiano velocemente. Diffida anche di chi cercherà di farti cambiare idea dicendo che i blog sono troppo impegnativi. E’ vero, bisogna impegnarsi e studiare tante cose come ad esempio SEO (fondamentale) ma impegno non è sinonimo di difficoltà.
Cosa fare prima di aprire un blog
Aprire un blog è molto semplice ma non farti prendere dall’eccitazione del momento e dalla fretta di essere online. Prima di aprire un blog bisogna fare un lavoro preliminare e definire alcuni punti importanti:
- Trovare la nicchia
- Analisi dei competitors
- Ricerca delle keyword
- Scegliere un nome efficace
- Quale estensione scegliere
- Scegliere il servizio hosting, dove acquisterai anche il dominio

Come trovare la propria nicchia
La nicchia è il tema attorno al quale ruoteranno gli articoli del tuo blog, l’opzione più semplice è scegliere un tema che ti sta molto a cuore e di cui hai molte cose da dire. Se parli di una tua passione, e argomenti correlati, avrai sempre articoli da scrivere. Avrai così lettori fissi, che ti seguiranno perchè interessati alla tua opinione, e torneranno a leggere i tuoi contenuti ogni volta che pubblicherai un nuovo articolo.
La nicchia è meglio che sia specifica, non commettere l’errore di parlare a chiunque perchè “se parli a tutti, non parli con nessuno”. Google è stato piuttosto chiaro: i siti e blog tuttologi difficilmente si posizioneranno bene nella SERP (Search Engine Results Page, cioè “pagina dei risultati del motore di ricerca”), preferisce e ritiene più autorevoli i blog verticali, cioè i blog che rispondono a tutte le domande che ruotano intorno a un unico argomento.
Se ad esempio la tua nicchia è viaggi, scrivi di viaggi in un posto specifico oppure con un mezzo specifico. Esempio: viaggi in moto in Italia oppure Viaggiare con lo zaino. Scrivendo guide e articoli per una nicchia specifica potrai avere molta più probabilità di posizionarti in prima pagina nei motori di ricerca.
Gli utenti utilizzano i motori di ricerca (Google e Pinterest per lo più) per trovare soluzioni e informazioni. Quando penserai alla tua nicchia chiediti: in che modo posso rispondere alle domande degli utenti? Come posso aiutarli a risolvere un determinato problema? Quali idee/alternative posso consigliare?
Non temere che il mercato sia già saturo, è vero che ormai tutti gli argomenti sono già stati ampiamente trattati ma è anche vero che gli altri non sono te. Il tuo punto di vista, la tua esperienza sono preziosi e possono essere di ispirazione. Cerca di differenziarti in qualche modo dai competitors, prendi spunto ma non replicare cose già esistenti, individua il tuo modo, la tua grafica, i tuoi colori, il tuo tone of voice.
Tone of voice: il modo in cui comunichi. Definisce il carattere e la personalità, rappresenta il modo in cui vieni percepito dal pubblico.
Analisi dei competitors
Controllare i competitors non significa farsi gli affari degli altri.
Vedere cosa scrivono, il tone of voice che utilizzano, la grafica, lo stile dei post sui social, le keyword utilizzate da chi ha scelto la tua stessa nicchia, è utile per cercare di distinguerti da loro. Trovare i punti di forza e i punti deboli dei competitors ti permette di verificare cosa funziona, cosa no ed elaborare così un progetto più efficace.
Verifica inoltre quali servizi offrono, come comunicano attraverso i social e qual è il loro target ma non scimmiottarli, le persone se ne accorgerebbero. Prendi spunto ma ricorda che è l’autenticità che paga. L’analisi dei competitors, o benchmarking, ti fa comprendere in cosa tu puoi essere unico, potrai costruire così una strategia per sottolineare questa tua unicità.
Ricerca delle keyword

La ricerca delle keyword, o keyword research, è fondamentale prima di aprire il blog, ti permette di trovare gli argomenti su cui scrivere e creare così la tua strategia SEO.
Una ricerca di keyword efficace va a rispondere ad alcune domande cruciali, come ad esempio:
- Quali sono gli argomenti più cercati nella tua nicchia?
- Quante persone cercano queste parole chiave?
- Quali sono gli argomenti correlati (e quindi anche le keyword)?
- Quali sono le parole chiave utilizzate dai tuoi competitor?
Attraverso la ricerca di keyword, quindi, sarai in grado di creare i migliori contenuti per il tuo blog, andando a intercettare le domande che il tuo pubblico si pone per fornire loro la migliore risposta.
Per trovare le tue keyword fai una lista di 5 o 6 macro argomenti che potrai poi analizzare su siti come Seozoom o Semrush, i più utilizzati, ma ce ne sono tantissimi altrettanto utili:
- answerthepublic.com
- neilpatel.com/it/ubersuggest
- semscoop.com
Solo per dirne alcuni.
Dall’analisi del macro argomento, vedrai una serie keyword: le principali, le correlate, quelle a coda lunga, formate cioè da più parole, il volume di ricerca e la difficoltà.
Le keyword a coda lunga sono da preferire rispetto alla keyword secca.
La keyword secca avrà sicuramente più volume di ricerca ma non lasciarti ingannare da questo. La tentazione è forte ma la difficoltà di posizionarsi sarà maggiore rispetto ad una keyword a coda lunga, c’è troppa competizione. Anzichè il volume di ricerca, è più interessante controllare la difficoltà (keyword difficulty). La cosa migliore è una keyword con un volume medio/alto di ricerca e una difficulty accettabile, quindi una concorrenza non spaventosa.
Gli utenti cercano risposte a delle domande, si rivolgono a Google come fosse una persona, hanno una sorta di dialogo con lui. Cercano risposte a domande simili a “come si fa a….” “qual è il miglior…”. Le keyword migliori saranno quindi quelle che risponderanno al tipo di domande che potrebbe farsi chi è interessato ai tuoi argomenti.
Un altro modo per trovare delle keyword è proprio Google.

Scrivi nello spazio di ricerca una frase, una keyword e non dare l’invio, vedrai che sotto appariranno altre frasi, sono le parole chiave correlate più ricercate.
Se clicchi di fianco in “vedi tutti” si aprirà una finestra dove vedrai indicati volume di ricerca e difficoltà.

Nome del blog
A questo punto bisogna pensare al naming, il nome da dare al tuo blog. Il nome più efficace è facile da ricordare e in tema con l’argomento che tratterai (SEO oriented).
Non ci sono regole per scegliere il nome del blog, se non quelle del buon senso. Mettiti nei panni di chi dovrà ricordarlo o vorrà parlare di te con qualcuno, se sarà troppo difficile da ricordare e da scrivere o se è troppo lungo, sarà difficile rintracciarti.
Non avere fretta, il nome del dominio è una cosa importante, è in pratica l’unica cosa che poi non potrai più cambiare. Male che vada, il tuo nome e cognome andrà benissimo, se non altro correrai meno il rischio che qualcuno abbia già acquistato il dominio. Fai prima una verifica nel sito DrWhois oppure in Google domains, comunque, quando andrai ad acquistare un piano hosting, te lo chiederà come prima cosa e ti dirà subito se puoi utilizzare nome ed estensione da te scelti.
L’estensione del dominio, quale scegliere?
Per estensione del dominio si intende quello che viene dopo il punto, ad esempio .it e .com. Prima di scegliere l’estensione, è meglio pensare ad alcune cose come all’area geografica, all’azienda o il tipo di progetto o organizzazione. Non che questo ragionamento sia importantissimo, ma in ogni caso è meglio pensare a qualcosa che sia facilmente memorizzabile e coerente.
Di estensioni ne esistono tante, sono nate con degli scopi ben precisi come ad esempio il .com era destinato alle imprese commerciali e .org per per organizzazioni non a scopo di lucro. Anche se le varie estensioni mantengono il loro significato, sono però aperte a privati, aziende e organizzazioni di vario genere.
L’estensione .com dà un aura di autorevolezza e credibilità ma più che altro è l’estensione più usata, familiare e, di conseguenza, si ricorda meglio.
L’estensione .it è riservato a noi italiani, bisogna infatti essere residenti in Italia per poterla utilizzare. Il .it specifica che, oltre a parlare in italiano e per gli italiani, ti identifichi con il territorio, ottimo se hai un business “made in Italy”.
Se la tua azienda si occupa di tecnologia o servizi e applicazioni relative al web, allora l’estensione .net fa al caso tuo. Evitala se ti occupi di altro, potresti creare confusione agli utenti.
Ti consiglio di acquistare il dominio e hosting sullo stesso sito.
Acquista un piano hosting e il dominio
A questo punto puoi andare in uno dei tanti siti di hosting e acquistare il dominio e il piano che preferisci. L’hosting è lo spazio fisico su cui verrà posizionato il tuo blog.
Scegli un hosting dove potrai installare WordPress, è il CMS (content management system, sistema di gestione dei contenuti) che va per la maggiore e troverai tante guide e tanti articoli che ne parlano perchè quasi tutti lo usano.
In rete esistono molti siti che offrono servizi di hosting con caratteristiche e prezzi diversi. La scelta tra le varie offerte deve basarsi più che altro sul tuo progetto, sul tuo budget. Troverai tante opinioni sui vari siti di hosting e tantissimi articoli su Siteground ma per cominciare lo trovo eccessivamente costoso. Vhosting lo trovo ottimo e ha prezzi e piani per qualsiasi tipo di progetto, ma ci sono anche Netsons, Serverplan, Flame Networks ecc.
Per cominciare scegli il piano più economico, se cambieranno le tue esigenze, potrai cambiarlo in futuro.
Aprire un blog gratis, pro e contro
Esistono molte piattaforme su cui aprire blog gratis, ma conviene? Dipende. Bella risposta, eh?
Partiamo da presupposto che è la prima volta che ti affacci al mondo del blogging, ora sei entusiasta ma non hai la certezza che sia un impegno che avrai voglia di portare avanti nel tempo oppure non hai un budget da dedicare a questa attività. In questi casi potresti provare ad aprire un blog su piattaforme gratuite come WordPress.com (da non confondere con il .org), Altervista, Blogger, Netsons o WIX.com, per citarne alcune. Aprire un blog gratuito ti permette di capire se l’attività di blogging ti piace davvero e fare esperienza sul campo.
I pro nell’aprire un blog gratuito essenzialmente sono:
- Non hai spese
- Sei online subito
- Non hai bisogno di competenze.
- Puoi chiuderlo quando vuoi e aprirne un altro
- Fai pratica
I contro del blog gratuito invece sono:
- Non puoi personalizzarlo come vuoi, anche i temi sono limitati
- Non hai dominio proprietario, sarà sempre presente l’estensione .blogger.com o altervista.com, wordpress.com ecc.
- Le prestazioni sono limitate
- Nella maggior parte delle piattaforme non puoi installare i plugin
- Non sei il proprietario del tuo blog, sei solo un ospite e le regole non le decidi tu (anni fa Altervista mi ha chiuso un blog senza preavviso, così come capita su Instagram e Facebook)
- Molte piattaforme offrono pubblicità e tu non avrai nessun controllo, tra l’altro non percepirai un centesimo
- Posizionamento molto difficile in SERP malgrado il testo sia SEO friendly e le keyword sia rilevante
Nel tempo, il tuo blog potrebbe diventare una fonte di guadagno ma è difficile monetizzare con un blog gratuito. Agenzie, programmi di affiliazione e aziende storcono un po’ il naso perchè non lo reputano molto professionale.
Molti blog personali sono su piattaforme gratuite ma se vuoi creare un blog aziendale o professionale è sicuramente meglio fare un piccolo investimento comprando dominio e hosting.
Aprire un blog di prova
Se vuoi aprire un blog gratuito per “fare palestra” prima di affrontare la spesa di hosting e dominio, allora ti consiglio l’hosting gratuito di Netsons. Avrai tutta la libertà di WordPress.org, potrai familiarizzare con i plugin e avrai più libertà nella grafica. Netsons è ottimo come blog (o sito) di prova anche quando il tuo blog sarà online da tempo e già lanciatissimo. Appunto per la libertà che offre, puoi fare esperimenti con i temi o i plugin in tutta libertà senza timore di far danni.
Quale tema scegliere per il blog
Ora che hai acquistato piano e dominio, bisogna costruire la struttura del blog e il design, appena andrai nella tua bacheca di Worpress troverai un tema già installato ma ovviamente puoi cambiarlo.
Puoi trovare tantissimi temi gratuiti direttamente nella bacheca di WordPress, li trovi in temi nella colonna a sinistra, oppure puoi acquistarne uno nei siti dedicati, il più noto è Themeforest.
Un tema acquistato potrebbe dare un aspetto più professionale al blog, ma non è detto che sia più leggero e performante. Un tema gratuito è sicuramente limitato, non sarà esattamente come lo vedrai nell’anteprima, ma potrai modificarlo in modo soddisfacente. In quasi tutti c’è la possibilità di acquistare la versione premium direttamente dal creator.
Se hai voglia di smanettare un po’, puoi anche acquistare un page builder come Elementor, Ocean o, la mia ultima scoperta, Colibrì. Con i page builder puoi creare pagine e home come più ti piace e, se sei alle prime armi ti consiglio il l’hosting gratuito Netsons di cui ti parlavo prima, così provi quanto vuoi e non rischi nulla.
Anche per i page builder c’è la versione gratuita, limitata (ma qualcosa di carino si riesce a fare), e a pagamento annuale oppure una tantum.
3 pagine fondamentali per aprire un blog
Su WordPress trovi due contenuti predefiniti che sono pagine e articoli. Le pagine vengono utilizzate per informazioni che non subiscono grossi cambiamenti nel tempo, le principali sono:
- La pagina “chi sono” è una delle più importanti. Se sei un’azienda potrai scrivere la storia, i valori, la qualità dei prodotti ecc. Ogni utente che leggerà la pagina about di un azienda è un potenziale cliente. Se invece hai un blog personale, la pagina about serve per creare empatia, fiducia e credibilità.
- Pagina contatti dove puoi inserire un form dove è possibile mandarti una mail, i tuoi profili social e, più che altro per le aziende, indirizzi, mappe, numeri di telefono ecc.
- La pagina per la privacy che portai poi linkare nel banner per i cookie
Puoi creare pagine portfolio, di iscrizione alla newsletter, del tuo team o qualunque altra informazione che vorrai dare ai lettori.
Il blog può essere strutturato in due modi: home statica e pagina articoli oppure visualizzare nella home gli ultimi articoli pubblicati.
Nel primo caso dovrai creare la pagina home che rimarrà fissa, e la pagina blog, dove poi saranno automaticamente pubblicati i tuoi articoli.

Nel secondo caso “mostrare gli ultimi articoli”, che è la scelta che va per la maggiore nei blog personali, basteranno le 3 pagine menzionate poco fa.

Quali plugin installare?
I plugin sono componenti che aiutano a modificare o estendere le funzionalità del CMS WordPress. Installane pochi ma buoni, non ti far prendere la mano, i plugin possono rallentare il sito e spesso non sono così fondamentali.
Il primo a cui pensare è il plugin per la SEO, Yoast è il più famoso ma io preferisco Rank Math, nella versione gratuita ha molte più funzionalità. Per problemi di spam WP Cerber Security è ottimo, blocca attività dannose, tentativi di accesso e puoi crearti anche una pagina login personalizzata, cosa che consiglio a prescindere. Se scrivi articoli lunghi, Easy Table of Content è utile per creare i sommari.
Questi per me sono i plugin fondamentali, altri li puoi trovare nell’articolo Quali sono i plugin migliori per WordPress
Google analitycs e search console
Ora bisogna collegare il blog a Google analitycs e a search console, strumenti indispensabili che ti permetteranno di analizzare il blog, tracciare il traffico, monitorare alcuni aspetti del blog, mandare la sitemap e molto altro. Basterà avere un account Gmail, nel caso puoi crearlo al momento. Non preoccuparti se non vedrai subito i dati, analitycs richiede un po’ di tempo.
Rendi il sito visibile a Google
Può capitare che sfugga un dettaglio importante, rendere il sito invisibile a Google a causa della spunta su “scoraggia i motori di ricerca ad effettuare l’indicizzazione di questo sito”. Di solito la spunta non c’è ma non si sa mai, per assicurarsi che tutto sia a posto, vai nella sezione impostazioni → lettura e scorri fino alla voce “visibilità ai motori di ricerca” e, se è attivo, togli la spunta e aggiorna. Controlla subito, appena sarai entrato nella tua dashboard.

Bene, direi che quello che c’era da fare prima di aprire un blog è stato fatto, ora ci siamo meritati una pausa caffè prima di cominciare a scrivere il primo articolo.
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